Vallezza

Vallezza è un piccolo borgo a circa 8 Km NE dal suo comune di Fornovo di Taro.
La storia del borgo è fortemente legata ai primi sviluppi petroliferi del nostro Paese, dalla fine del IX secolo e all’inizio del XX.
Nel 1905 il Cav. Luigi Scotti, fonda la SPI, Società Petrolifera Italiana, ottenendo una concessione statale per lo sfruttamento del sottosuolo. Infatti a Vallezza e dintorni non era difficile trovare affioramenti di benzine relativamente leggere e gas.
La produzione petrolifera del luogo era quasi sufficiente al fabbisogno nazionale almeno fino a prima dell’avvento della seconda guerra mondiale. Lo sfruttamento petrolifero del luogo portò, in seguito, alla realizzazione di una raffineria a Fornovo Taro. Ora smantellata e rimane il problema della bonifica dei relativi terreni. Anche lo sfruttamento del suolo è terminato. Tutti i pozzi sono stati chiusi e le centrali di pompaggio smantellate. Restano, in condizioni precarie, i principali capannoni, sede di officine, laboratori ed uffici. Sono rimasti, a scopo dimostrativo e didattico, due stazioni di pompaggio e due pozzi, in realtà chiusi, pompano, in un ciclo chiuso un po’ di materiale giusto per dimostrazione. La SPI e le sue concessioni hanno avuto fasi alterne cambiando di proprietà fra le quali anche L’AGIP. Ora è subentrata la società Gas Plus, che sta gestendo alcuni nuovi pozzi.
Le attività a Vallezza, come buona parte dei territori limitrofi sono principalmente agricole, ma la presenza della SPI ha dato un notevole contributo, sia in lavoro che in professionalità. Vallezza, negli anni migliori ha visto un notevole incremento demografico con una sessantina di famiglie, la maggior parte impegnate nella SPI. Molti meccanici, carpentieri metallici, fabbri, e professionisti vari devono la loro formazione alla SPI che aveva una propria scuola di specializzazione.
Vallezza disponeva, molto prima di altri paesi, prima ancora  della epopea di Mattei con la metanizzazione del Paese, della distribuzione del gas e della energia elettrica ad usi domestici.
Ora i residenti si contano sulle dita di una mano. Ma rimane il borgo che, seppur malconcio per la scarsa manutenzione, mantiene il suo fascino.