Elezioni politiche 2013. Il vincitore.

Non ho il vincitore delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. Non sono un mago, e nemmeno posso fare nomi di maghi: questi si offendono se li accosti ai politici e alla politica.

Non sono tesserato di nessun partito politico, ne ho alcuna attività politica specifica. Mi spaccio per cittadino qualunque, ho una mia idea e cerco di farmi una idea. E’ già abbastanza difficile così.

Con il titolo volevo ‘sparare’ anch’io la mia bufala a sensazione, ma vado poco lontano, non sono così bravo come altri.

E’ un momento difficile, al solito siamo circondati da politici che dicono per lo più quello che vogliamo sentici dire. Si va avanti a slogan, e a titoloni senza tropo contenuto.

La mia analisi politica è semplice.

Chi ha governato fino al 2011, il PDL, lo ha fatto per quasi 20 anni, salvo un piccolo periodo prodiano. Nemmeno si può dare troppe colpe al governo uscente, Monti. Ha fatto in un anno quello che ha potuto e quello che gli è convenuto. L’IMU e l’aumento dell’IVA sono precedenti al governo uscente, che se li è trovati e li usati. Certo, molte cose potevano essere più favorevoli a chi lavora e fatica, ma cosa ci si aspetta d una persona che è sempre stata vicina ai poteri forti e alle banche. Quasi troppo quello che ha fatto per migliorare l’opinione che hanno gli altri dell’Italia e degli Italiani.

Scartata la destra, e data poca credibilità al centro, UDC & company, non resta che la sinistra. No dimenticavo le nuove forze: il movimento 5 stelle.

Avrà certamente un forse consenso, forse anche il mio. Dubito, però, della loro capacità a governare. Ci vuole esperienza e tanto’pelo sullo stomaco’ per far fronte alla miriade di poteri, lobby e interessi. Per governare poi, è una mia convinzione, ci vogliono compromessi, non rigidità. Compromesso non è una parolaccia, anche se in bocca alla politica lascia perplessi, in questi casi, in genere, meglio parlare di inciucio, rende meglio l’idea. Compromesso per me vuol dire trovare il giusto equilibrio fra le cose. Credo, a volte temo, che chi avrà il maggior numero di voti, dovrà attuare un ragionevole compromesso, accantonando certe ideologie, se non vere  utopie. All’opposizione si può affermare tutto e il contrario di tutto, ma al governo occorre far funzionare le cose, ne si può pensare che di colpo, perché viene su tizio o caio, le cose si risolvono come per incanto.

Io sono di Parma, e al momento l’esperienza Movimento 5 Stelle non sta brillando. Ho votato anch’io Pizzarotti, ma è stato più un voto di protesta, che non di convinzione. Certo è difficile, e ci vorrà tempo. Diamogli tempo. Sono speranzoso, ma con un sacco di riserve.

Torniamo a sinistra. Se si pensa alla sinistra sinistra, c’è poca speranza, sono 4 gatti in 5 partiti!!. Boia se riescono a trovare una visone comune, almeno da presentare ai propri elettori. Impossibile. Non resta loro che stare fuori dai giochi e continuare a sbraitare. Che delusione.

E’ inutile citare i vari movimenti minori, da Ingroia a Di Pietro, ai vari La Russa o chi altri che si sono costruiti un partito o movimento a loro uso consumo. Sono fra quelli che sostengono che un partito costruito su una persona non può reggere. Come il carisma molla, crolla tutto.

Non resta che il PD. Chiamiamolo per convenzione centro-sinistra. Una scelta per esclusione, non per convinzione. Bella figura con le primarie per il leader e per i parlamentari. Peccato che una parte del  listino è rimasta bloccata, con le cariatidi in prima posizione. Cosa costava a questi veterani mettersi in gioco e candidarsi alle primarie. Paura di essere esclusi?

Viene poi da pensare che il minor numero di scandali che ha coinvolto il PD sia solo dovuto ad un numero minore di occasioni di avere le mani in pasta.

Insomma un bel dilemma la mia pseudo analisi politica.

Più una triste riflessione che non una analisi.

Sarebbe bello annunciare la vittoria delle elezioni politiche.

Alle elezioni politiche del 2013 ha vinto il popolo Italiano.

Solo retorica.

Temiamolo come speranza. Ma lo dubito.

Se si intraprende la strada verso una migliore legalità, una migliore coscienza, un maggiore controllo, sarà già un risultato. Se così sarà ci vorrà almeno un paio di generazioni per portarci verso il risultato di essere Italiani veri, e non quei mangia pizza che a volte sembriamo.